condensa nel container

Protezione merci da umidità durante trasporto: soluzioni anti-condensa per spedizioni sicure

Il trasporto internazionale delle merci è un processo complesso che espone i prodotti a numerosi rischi, tra cui uno dei più subdoli e diffusi: l’umidità e la condensa all’interno dei container. Questi fenomeni possono causare danni ingenti, con conseguenze economiche e logistiche pesanti per le aziende. Muffa, ruggine, deterioramento degli imballaggi e reclami da parte dei clienti sono solo alcuni esempi dei problemi più comuni.

Per questo motivo, sempre più operatori scelgono sistemi anti-condensa per spedizioni, progettati per proteggere le merci lungo tutta la catena logistica.

Perché si forma la condensa nei container

Ogni container contiene naturalmente umidità: nell’aria, nei prodotti stessi, negli imballaggi e persino nel pavimento in legno. Durante il viaggio, le variazioni di temperatura trasformano questa umidità in condensa, che si deposita sotto forma di gocce sulle pareti e sul soffitto del container. Da qui nasce il cosiddetto “container rain”, capace di compromettere anche spedizioni di alto valore.

Soluzioni contro la condensa nei container

La prevenzione è l’unica strada efficace. L’utilizzo di sali disidratanti e di sistemi essiccanti professionali rappresenta oggi la soluzione più affidabile per mantenere le merci asciutte e sicure.
Prodotti come AbsorGelTM Hanging X o Blanket assorbono l’umidità trasformandola in gel, evitando completamente il rischio di fuoriuscite di liquido.

  • AbsorGel® Hanging X: si appende facilmente all’interno del container, occupando spazio minimo. Grazie alla sua capacità di assorbire fino al 250% del proprio peso in condizioni reali (e fino al 400% in test di laboratorio), garantisce una protezione duratura anche per spedizioni lunghe.  È una soluzione ecologica, monouso ma smaltibile in sicurezza: il cloruro di calcio non è tossico e i materiali plastici sono riciclabili.
  • AbsorGelTM Pouches: per le spedizioni di prodotti inscatolati o imballaggi di piccole dimensioni, esistono formati compatti come le pouches, ideali per tessuti, scarpe, elettronica e articoli di consumo.

Vantaggi dei sistemi anti-condensa

  • Protezione completa: la merce arriva nelle stesse condizioni in cui è stata caricata.
  • Riduzione dei costi di imballaggio: meno materiali protettivi (oli antiruggine, cartoni spessi, film plastici).
  • Efficienza logistica: meno reclami, zero ritardi produttivi, nessun costo occulto.
  • Sostenibilità: materiali ecologici, non tossici e riciclabili.

La protezione delle merci da umidità durante il trasporto non è più un optional, ma una necessità strategica. Grazie a soluzioni avanzate come AbsorGelTM , le aziende possono contare su spedizioni sicure, prive di condensa e rispettose dell’ambiente. Investire in sistemi anti-condensa per spedizioni significa non solo preservare il valore dei prodotti, ma anche rafforzare l’affidabilità del proprio brand agli occhi dei clienti.

Scatola di cartone aperta su pavimento grigio.

Muffe in un cartone: perché si formano e quali fattori le favoriscono

Le muffe che troviamo sui prodotti in un cartone non compaiono per caso: hanno bisogno di precise condizioni per crescere, e il cartone, per la sua natura, rappresenta spesso l’ambiente ideale. Gli ingredienti fondamentali sono sempre gli stessi: spore (presenti ovunque nell’aria), acqua disponibile, una temperatura favorevole, nutrienti e tempo. Il cartone, quando assorbe umidità o trattiene condensa, offre proprio quel mix di fattori che permette alle muffe di svilupparsi, grazie anche alla presenza di amidi e cellulosa che diventano un’ottima fonte di nutrimento.

Il primo elemento da considerare è l’umidità. In microbiologia si parla di “water activity” (aw), ossia quanta acqua è effettivamente disponibile sulla superficie di un materiale. La maggior parte delle muffe comuni ha bisogno di un aw superiore a 0,80 per iniziare a crescere, ma esistono specie più resistenti che si accontentano anche di valori attorno a 0,65–0,70. Per il cartone, materiale poroso e igroscopico, questo significa che basta un’umidità relativa (UR) che resti attorno all’80% per qualche giorno perché il rischio diventi concreto. Non conta solo l’umidità dell’aria: se una scatola fredda incontra un ambiente caldo e umido, o se si verificano cicli termici tipici di container e magazzini, il vapore si trasforma facilmente in condensa. L’acqua che si deposita in forma di film sulla superficie o che viene assorbita dalle fibre del cartone è esattamente ciò che serve alle spore per germinare.

La temperatura è l’altro grande alleato delle muffe. Esse crescono bene in un ampio intervallo, tra i 5 e i 45 °C, con un picco di velocità tra i 20 e i 35 °C. Temperature più basse rallentano ma non uccidono le spore, mentre oltre i 50–60 °C molte specie smettono di crescere pur continuando a sopravvivere. Ancora una volta, il problema è l’interazione con l’umidità: basta spostare una scatola dalla cella frigo a un magazzino più caldo e umido perché si formi condensa, oppure inserire un prodotto tiepido in un ambiente più freddo perché l’umidità del suo microclima precipiti sulle superfici interne. Non a caso, rotture della catena del freddo, aperture prolungate delle porte o semplici cicli giorno/notte in container possono trasformare il cartone in una spugna bagnata, pronta ad accogliere la crescita fungina.

Se acqua e temperatura predispongono l’ambiente, i nutrienti completano lo scenario. Nel cartone, le fibre di cellulosa e emicellulose, gli adesivi a base di amidi usati per unire le onde, e perfino gli additivi e le polveri depositate diventano una base perfetta per lo sviluppo di muffe come Aspergillus e Penicillium. Se poi all’interno della scatola ci sono prodotti che rilasciano umidità – frutta, verdura, alimenti freschi appena lavati o raffreddati – l’ambiente si arricchisce ulteriormente. Anche piccole tracce organiche, residui di zuccheri, proteine o polvere alimentare bastano a fornire il “cibo” necessario, soprattutto quando le fibre sono già impregnate d’acqua.

Il ciclo è sempre lo stesso: le spore si depositano naturalmente, trasportate dall’aria o già presenti lungo la filiera; il cartone trattiene l’umidità e raggiunge livelli critici di UR; le spore, trovando condizioni adatte, germinano; infine le ife colonizzano fibre e adesivi, producendo nuove spore e rendendo visibili macchie e odori caratteristici.

Per ridurre questo rischio esistono accorgimenti pratici: controllare umidità e temperatura negli ambienti di stoccaggio, mantenendo l’UR sotto il 60% quando possibile; ridurre gli sbalzi termici; evitare la formazione di condensa con una corretta gestione dei flussi d’aria e delle soste a porte aperte; utilizzare barriere vapore, fodere o coperte termiche o Sali essiccanti; scegliere cartoni puliti e asciutti, con collanti a basso contenuto di amidi liberi; e, quando compatibile con il prodotto, favorire la ventilazione interna delle scatole. Anche il tempo gioca un ruolo importante: più a lungo un cartone rimane in condizioni critiche, maggiore sarà la probabilità che le muffe si sviluppino.

In definitiva, la muffa in un cartone non è un imprevisto misterioso, ma la conseguenza diretta dell’incontro tra umidità, temperatura, nutrienti e tempo. Capire come questi fattori si combinano è il primo passo per prevenirla in modo efficace.

Esempio pratico relativo al trasporto del vino

Immagina una spedizione di bottiglie di vino rosso destinate a un importatore estero. Le bottiglie sono confezionate in cartoni ondulati con alveari interni in cartoncino, pensati per separare e proteggere le singole bottiglie. Dopo l’imbottigliamento, le bottiglie non vengono lasciate abbastanza a lungo in cantina per stabilizzare la temperatura: partono dal magazzino di produzione a circa 16 °C, mentre i cartoni erano stoccati in un deposito più caldo, intorno ai 28 °C, durante un periodo estivo.

Il carico viene inserito in un container standard e non refrigerato. Durante il trasporto marittimo, la nave attraversa zone climatiche molto diverse: di giorno, in pieno sole, la temperatura interna del container può superare i 40 °C, mentre di notte scende notevolmente. Questi cicli termici generano ripetuti episodi di condensa: le pareti fredde del container di notte rilasciano acqua che può perfino “gocciolare” sulle scatole (il fenomeno noto come container rain). Il cartone, poroso e igroscopico, assorbe questa umidità, e le fibre interne si impregnano.

Le bottiglie stesse, con il loro contenuto, contribuiscono ad alimentare il microclima. Piccoli residui organici di vino (gocce attorno al collo, qualche trafilatura dal tappo) si combinano con la condensa e diventano nutrienti per le spore fungine già presenti nell’ambiente. Anche la colla degli alveari interni, a base di amidi, è un terreno ottimale quando resta bagnata. Dopo un paio di settimane di viaggio, al momento dello sbarco, alcune confezioni mostrano i primi segni di muffa: aloni scuri negli angoli interni dei cartoni, odore caratteristico e, nei casi peggiori, macchie visibili sugli alveari a contatto con le bottiglie.

Il problema non è soltanto estetico: anche se il vino in sé non è compromesso, la presentazione commerciale è seriamente danneggiata. Per un prodotto come il vino, dove il packaging è parte integrante dell’immagine e del valore percepito, una cassa macchiata di muffa può significare la perdita immediata di vendibilità.

Questo esempio mette in luce i rischi tipici del trasporto marittimo per il vino: oscillazioni termiche, condensa ricorrente, cartoni che trattengono l’umidità e residui organici minimi che, con il tempo, diventano sufficienti a innescare la crescita delle muffe.

Anche in questo caso, una soluzione contro l’umidità possono essere fodere e coperte termiche e sali essiccanti per scatole e container.

Regolamento (UE) 2025/40

Regolamento Europeo sugli Imballaggi

Cosa Cambia e Come Adeguarsi con il Supporto di RLC

Un nuovo scenario per la sostenibilità degli imballaggi in Europa

Il settore degli imballaggi sta affrontando una trasformazione radicale grazie al Regolamento (UE) 2025/40, che ridefinisce le norme sulla produzione, l’uso e il riciclo degli imballaggi. Questo nuovo regolamento, approvato dal Parlamento Europeo, sostituisce la precedente Direttiva 94/62/CE e introduce standard più stringenti per ridurre l’impatto ambientale del packaging.

Nell’attesa di una legge attuativa da parte del nostro governo possiamo già comprendere cosa ci aspetterà nel prossimo futuro.

Ma cosa significa questa normativa per le aziende che operano nel mercato europeo? Quali sono le nuove sfide da affrontare? E soprattutto, come adeguarsi in modo efficace e senza costi eccessivi?

Le principali novità del Regolamento UE 2025/40

  1. Riduzione degli sprechi di imballaggio

Il regolamento introduce misure volte a limitare il consumo eccessivo di materiali, riducendo l’uso di imballaggi non necessari e promuovendo soluzioni più leggere e ottimizzate. L’obiettivo è evitare sprechi e diminuire la quantità di rifiuti generati dagli imballaggi.

Obblighi per le aziende:

  • Minimizzare la quantità di materiale utilizzato.
  • Ridurre l'uso di plastica monouso e materiali non riciclabili.
  • Preferire imballaggi riutilizzabili o progettati per un riciclo efficiente.

Come RLC può aiutarti
Grazie alle nostre soluzioni antiscivolo (GRIP SHEET e GRIP FIX) , le aziende possono ridurre la necessità di imballaggi secondari e diminuire il consumo di plastica, film estensibile e altri materiali. Questo significa:

  • Meno materiali di scarto, con un risparmio sui costi di smaltimento.
  • Maggiore stabilità del carico durante il trasporto, senza bisogno di imballaggi superflui.
  • Soluzioni eco-friendly che rispettano le nuove normative senza compromettere la sicurezza delle merci.
  1. Obbligo di riciclabilità e utilizzo di contenuto riciclato

Uno degli aspetti centrali del nuovo regolamento è la promozione di imballaggi completamente riciclabili e con una percentuale minima di materiali riciclati, specialmente per la plastica.

Obiettivi del regolamento:

  • Tutti gli imballaggi dovranno essere riciclabili entro il 2030.
  • Per gli imballaggi in plastica, verranno stabiliti minimi obbligatori di contenuto riciclato.
  • Incentivare l’uso di materiali alternativi e più sostenibili.

Come RLC può supportarti
Noi di RLC aiutiamo le aziende a individuare materiali e soluzioni conformi al regolamento, offrendo consulenza su packaging riciclabile e strategie per migliorare la sostenibilità degli imballaggi.

Grazie alle nostre alternative eco-friendly, le aziende possono:

  • Ridurre la dipendenza da materie prime vergini.
  • Migliorare il tasso di riciclabilità dei propri imballaggi.
  • Adottare imballaggi più leggeri e facili da smaltire.
  1. Nuovi standard di etichettatura e trasparenza

Il regolamento impone nuove regole per l’etichettatura degli imballaggi, rendendo obbligatorie informazioni chiare sulla composizione e sul corretto smaltimento.

Cosa cambia per le aziende?

  • Etichette più dettagliate per facilitare la raccolta differenziata.
  • Informazioni obbligatorie sulla riciclabilità e sui materiali utilizzati.
  • Introduzione di standard unificati a livello europeo.

Come RLC può aiutarti
Forniamo supporto nella revisione delle etichette, garantendo che tutte le informazioni richieste siano ben visibili e conformi alla normativa. Inoltre, aiutiamo le aziende a migliorare la comunicazione della loro sostenibilità ambientale, un elemento sempre più strategico per il mercato.

  1. Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) e nuovi obblighi finanziari

Il Regolamento introduce nuovi obblighi per i produttori, che dovranno coprire i costi legati alla gestione e al riciclo degli imballaggi attraverso un sistema di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR).

Principali cambiamenti:

  • Ogni azienda sarà responsabile dell’impatto ambientale dei propri imballaggi.
  • Saranno introdotte tasse e contributi basati sulla sostenibilità degli imballaggi.
  • Le imprese dovranno rendicontare la quantità di materiali utilizzati e smaltiti.

Come RLC può ridurre i tuoi costi
Utilizzando soluzioni di imballaggio più sostenibili e ottimizzate, le aziende possono ridurre i contributi richiesti dalla normativa EPR. I nostri prodotti permettono di abbassare i costi a lungo termine, grazie a:

  • Riduzione dei materiali utilizzati.
  • Maggiore riutilizzabilità degli imballaggi.
  • Minori impatti ambientali e minori oneri fiscali.

 

Adeguarsi al Regolamento UE 2025/40: perché affidarsi a RLC?

RLC è il partner ideale per le aziende che vogliono adeguarsi al nuovo regolamento in modo semplice ed efficace. Grazie alla nostra esperienza e ai nostri prodotti innovativi, possiamo aiutarti a:

Ridurre il consumo di plastica e materiali non riciclabili.
Ottimizzare gli imballaggi per rispettare i nuovi standard.
Abbattere i costi legati alla responsabilità estesa del produttore.
Garantire la conformità normativa senza compromessi sulla sicurezza.

 

nave cargo

Danni da umidità alle merci: un problema da non sottovalutare

Il commercio mondiale si affida fortemente al trasporto marittimo, come evidenziato dalla International Chamber of Shipping. Il trasporto marittimo è incaricato del trasferimento di circa il 90% dei beni globali. Tra questi, il trasporto in container prevale con una percentuale del 60%.

Vi sono, tuttavia, rischi notevoli nella conservazione e nel trasporto delle merci via mare. Uno dei principali è il danno da umidità, che minaccia i prodotti stoccati nei container o durante il viaggio. Trade Risk Guaranty rileva che il 10% delle spedizioni in container sono compromesse da danni legati all'umidità.

Ciò comporta che il 5% del commercio mondiale subisca perdite finanziarie a causa di danni da umidità durante il trasporto, con una conseguente perdita monetaria significativa, inclusa la perdita fisica di merci negli oceani. La copertura assicurativa per tali perdite è, sfortunatamente, rara.

Esploriamo in profondità la questione dei danni da umidità, un iceberg sommerso che minaccia il commercio globale, e scopriamo come una gestione efficace dell'umidità possa proteggere le spedizioni, garantendo la sicurezza finanziaria e preservando lo stato ottimale del carico prezioso.

Si potrebbe credere che l'infiltrazione di acqua marina in un container sia la causa principale dei danni da umidità. In realtà, questo è un fattore secondario. La vera minaccia è già all'interno del container: l'umidità presente nell'aria e nelle merci.

Variazioni di temperatura e umidità possono trasformare l'umidità in liquido, il quale può causare muffa, corrosione e altri danni materiali. Eccessive quantità di umidità possono portare al deterioramento degli alimenti, a guasti elettronici o al decadimento dei materiali da costruzione. Inoltre, la sola presenza di cattivi odori, anche in assenza di danni fisici, può essere sufficiente per il rifiuto di una spedizione. Il primo passo per tutelare le merci containerizzate è capire la natura e le cause dei danni da umidità.

L'acqua può essere dannosa in certe condizioni. L'umidità, sia come acqua liquida che come vapore, può danneggiare in vari modi le merci confinate in un container. In alcuni casi, basta poca umidità per provocare danni costosi. L’eccessiva umidità può causare il distacco delle etichette di imballaggio, complicando la manipolazione, l'ordinamento e la contabilizzazione delle scatole e dei loro contenuti.

danni da umidità container

Danni più gravi possono rendere le merci inutilizzabili. Materiali organici di qualsiasi tipo sono suscettibili a muffe e funghi. Da prodotti in legno a cibo a tessuti, l'umidità eccessiva favorisce lo sviluppo di funghi, in particolar modo in climi caldi.

Merci asciutte, come polveri o gusci, possono aggregarsi o compattarsi. Anche prodotti organici senza segni visibili di danni possono sviluppare odori sgradevoli.

Corrosione e ruggine possono danneggiare beni manifatturati, molti dei quali contengono componenti metallici. I danni possono essere estetici, come l'annerimento o la decolorazione del metallo, o più gravi, portando alla deformazione o al deterioramento del metallo stesso.

Il legno può deformarsi e indebolirsi per eccesso di umidità. Il rischio di danni non riguarda solamente il carico in sé, ma anche i materiali usati per il confezionamento e la protezione dei beni, che sono tipicamente a base di legno.

Immaginatevi scatole inzuppate in un garage dopo un temporale o un'inondazione: perdono robustezza e cedono, lasciando vulnerabile il contenuto a ulteriori danneggiamenti oltre all'umidità.

Le travi e rinforzi di legno, spesso utilizzati per stabilizzare merci fragili durante il trasporto, se compromessi dall'umidità, possono causare spostamenti e rotture dei beni. I rischi si estendono ai prodotti impilati su pallet di legno.

Il legno è presente anche nei materiali di imbottitura all'interno dei container, sia nei materiali morbidi che proteggono i cartoni sia all'interno degli stessi. Questi assorbono l'umidità, anche sotto forma di vapore. In base alle condizioni all'interno del container, tali materiali potrebbero non asciugarsi mai del tutto.

Valutando il rischio di danni da umidità per una spedizione, è essenziale considerare i rischi sia diretti che indiretti sul carico a causa dell'umidità presente nei materiali usati per l'imballaggio e la protezione.

Per comprendere l'entità dei danni che l'umidità in eccesso può causare all'interno di un container, è fondamentale considerare il comportamento dell'umidità stessa.

I container dovrebbero essere impermeabili, ma non ermetici. Ecco la distinzione critica:

Un container impermeabile salvaguarda il suo contenuto da spruzzi e pioggia, danni che possono verificarsi se il container non è stato sigillato correttamente. Un'ispezione accurata prima e dopo il carico può prevenire danni da fonti esterne d'acqua.

Il vero problema è il vapore umido nell'aria e nelle merci all'interno del container, che, data la non perfetta ermeticità del container, causa fluttuazioni di temperatura e RH (umidità relativa) interne. Questi cambiamenti sono i principali responsabili dei danni da umidità.

Variazioni nella RH di carico e aria possono causare fenomeni come la "pioggia nel container" e la "traspirazione del carico". Tali fenomeni si manifestano quando l'umidità già presente nel container viene attivata dai cambiamenti ambientali.

Per prevenire danni da umidità, occorre comprendere come l'umidità entra in un container. L'acqua può infiltrarsi attraverso:

- Spruzzi e pioggia

- Asciugatura non completa dopo la pulizia del container

- Introduzione accidentale durante il carico, come da stivali bagnati dei lavoratori

- Trasporto di prodotti agricoli imballati in ghiaccio o altri refrigeranti

La maggior parte dell'umidità interna si presenta sotto forma di vapore, che entra attraverso:

- Il legno usato per l'imballaggio o il supporto delle merci, come pallet e travi. Il legno naturalmente contiene umidità e alti livelli di essa aumentano il rischio di danni da umidità.

- Le merci trasportate, molte delle quali intrappolano umidità. Materiali organici, prodotti di carta e materiali da costruzione come piastrelle o cornici sono esempi.

- Umidità alta all'atto del carico, specie in porti umidi senza dock di carico climatizzati.

La "respirazione" del container, il movimento dell'aria tra interno ed esterno, può portare a un ulteriore ingresso di vapore umido durante il viaggio, specialmente con il cambiamento delle temperature.

Quando il container si raffredda e si riscalda, l'aria si muove portando con sé vapore umido e causando cambiamenti nella RH. Questo processo è amplificato dai cambi di clima durante la traversata.

Un RH superiore al 60 o 70% può iniziare a causare danni. La crescita di muffe può iniziare con un RH dell'80%, mentre alcuni metalli possono iniziare a corrodere con un RH del 70%.

Per mitigare i danni da umidità, è essenziale adottare misure preventive prima che il container sia sigillato.

La ventilazione del container può ridurre il fenomeno della pioggia interna, fornendo un'uscita per l'umidità accumulata. Rivestimenti o fodere possono impedire l'accumulo di umidità sulle superfici del container.

fodera-termica

Possono essere installati anche dispositivi di controllo dell'umidità all'interno del container, come deumidificatori o sali disidratanti: dispositivi assorbi umidità inseriti nelle scanalature dei container. Questi contengono sali igroscopici che assorbono l'umidità e la imprigionano creando un gel a base di amido.

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La modalità e il luogo di stoccaggio delle merci prima del carico influenzano la quantità di umidità che introdurranno nel container. Per esempio, pallet di legno esposti all'esterno assorbiranno umidità dall'aria circostante. Pertanto, è prudente misurare il contenuto di umidità del legno prima del carico per garantire che non superi il 15%, sopra il quale aumenta il rischio di crescita di muffe.

I datalogger sono strumenti preziosi che, pur non prevenendo i danni da umidità, registrano le condizioni ambientali all'interno del container durante il viaggio, fornendo informazioni utili per comprendere come si siano verificati tali danni.

La documentazione fornita dai datalogger può essere confrontata con i dati meteorologici e i log di spedizione per costruire un quadro dettagliato degli eventi, utile per risolvere questioni legate alla responsabilità assicurativa.

datalogger

È cruciale prendere sul serio la questione dell'umidità perché molti danni correlati non sono coperti dalle polizze assicurative tradizionali, che escludono rischi prevedibili e mitigabili come la condensa.

La responsabilità per i costi associati ai danni da umidità ricade quasi esclusivamente sul proprietario dei beni trasportati, pertanto è imperativo che gli spedizionieri adottino misure di prevenzione efficaci.

Un'azienda che implementa strategie di controllo dell'umidità si pone in una posizione di vantaggio competitivo, riducendo le perdite medie per spedizione e offrendo prezzi più competitivi rispetto a coloro che devono riflettere tali perdite nei prezzi al dettaglio.

In sintesi, una gestione accurata dell'umidità nei container non solo protegge il carico, ma sostiene anche la sostenibilità finanziaria e la fiducia dei clienti, consentendo alle aziende di operare con maggiore efficienza e affidabilità.

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Successo della spedizione transatlantica grazie alle nostre coperte termiche

Grafico TP STD
In un mondo globale dove la logistica e il trasporto di merci attraverso i continenti sono all'ordine del giorno, mantenere l'integrità del prodotto diventa una priorità assoluta, soprattutto quando si tratta di spedizioni che affrontano variazioni climatiche significative.

Siamo orgogliosi di condividere il successo di una recente spedizione che ha visto protagonisti i nostri prodotti THERMO PROTECTOR. Partita da Milano il 23 novembre, la spedizione è arrivata a destinazione in Nord America il 19 dicembre. Nonostante il viaggio attraverso diverse zone climatiche e l'esposizione a temperature che avrebbero potuto compromettere la qualità della merce, i nostri THERMO PROTECTOR hanno dimostrato la loro efficacia senza precedenti.

Grazie alla tecnologia avanzata delle nostre coperte termiche per pallet, abbiamo garantito che la temperatura della merce non scendesse mai sotto i 10°C, preservandola efficacemente dal freddo che avrebbe potuto danneggiarla durante il trasporto. Questo risultato non solo evidenzia l'efficienza e l'affidabilità delle nostre soluzioni termiche ma sottolinea anche l'importanza di investire in protezioni di qualità per garantire la sicurezza e l'integrità dei prodotti durante i trasporti a lunga distanza.

L'investimento nelle coperte termiche THERMO PROTECTOR si è rivelato una scelta vincente, assicurando tranquillità a noi e ai nostri clienti, consapevoli che la merce arriverà a destinazione nelle stesse condizioni in cui è partita.

Desideriamo ringraziare tutti i partner e i clienti che hanno riposto fiducia nelle nostre soluzioni. Continueremo a impegnarci per fornire prodotti innovativi che rispondano alle esigenze di un mercato globale sempre più esigente.

Le fodere termiche per container con merci sensibili alle temperature

In un mondo in cui il trasporto di beni deperibili, elettronica di valore e prodotti farmaceutici è all’ordine del giorno, la protezione delle spedizioni è fondamentale per il successo di qualsiasi azienda. Perché dovresti considerare l’utilizzo di fodere termiche per container Thermo Protector? Scopriamo insieme i motivi.

Per prima cosa sono facili e veloci da montare in pochi e semplici passaggi, ecco un video dimostrativo:

Chiunque spedisca cibo, articoli floreali o altri beni deperibili comprende quanto sia cruciale evitare danni dovuti a temperature estreme. Perdere una spedizione a causa di un deterioramento facilmente evitabile è un errore costoso che nessuno dovrebbe commettere.

Ma non sono solo i prodotti deperibili a trarre vantaggio dalla fodera termica:

Articoli in Plastica:
La plastica può diventare fragile alle basse temperature, aumentando il rischio di rotture durante il trasporto.

Prodotti Elettronici:
Gli articoli elettronici, spesso costosi, non si conservano bene a temperature estreme.

Prodotti Farmaceutici:
Se la tua azienda spedisce prodotti farmaceutici, sai quanto sia vitale mantenere le condizioni di temperatura sotto controllo. Non ignorare le linee guida di temperatura, poiché il superamento degli intervalli consentiti può rendere i prodotti inefficaci o pericolosi.

Il Potere delle fodere termiche per container Thermo Protector
Come possono queste fodere termiche proteggere le tue spedizioni da temperature estreme, umidità e fluttuazioni di temperatura? Le fodere termiche sono progettate per offrire un isolamento affidabile indipendentemente dalle condizioni atmosferiche, grazie alla loro composizione.

Come sono fatte
Realizzate con una pellicola di alluminio metallizzato laminata su di uno strato in polietilene, queste fodere creano una barriera protettiva contro radiazioni, conduzione, convezione, congelamento e riscaldamento.

Protezione Garantita
Thermo Protector ti aiuta a proteggere le tue spedizioni di valore da temperature estreme e umidità eccessiva. Non rischiare di spedire merci senza protezione. Fai affidamento sulle fodere termiche per container per mantenere al sicuro le tue merci durante la spedizione.

Scegli la sicurezza e la tranquillità per le tue spedizioni. Investi in fodere termiche per container e proteggi i tuoi beni da qualsiasi condizione climatica avversa.

coperta termica standard

Proteggi le tue merci durante il trasporto

Scopri come le coperte termiche per pallet assicurano la sicurezza contro le estreme temperature!

Durante il trasporto delle merci, sia che si tratti di prodotti alimentari, farmaceutici o altre merci sensibili alle temperature, ci sono rischi significativi legati alle variazioni climatiche. Le temperature estreme, sia il caldo eccessivo che il freddo intenso, possono compromettere la qualità e l’integrità dei prodotti, portando a perdite finanziarie e danni all’immagine del marchio. Ecco perché le coperte termiche per pallet sono diventate una soluzione fondamentale per proteggere le merci da queste minacce.

Quando le merci vengono esposte a temperature elevate, come durante il trasporto in estate o in regioni calde, possono verificarsi una serie di problemi. Ad esempio, i prodotti alimentari possono subire deterioramento o degradazione, perdendo freschezza, valore nutrizionale e sapore. I farmaci possono perdere la loro efficacia e i prodotti chimici possono subire alterazioni chimiche indesiderate. Inoltre, il calore può causare la proliferazione di batteri e microorganismi, aumentando il rischio di contaminazione. Tutto ciò può portare a reclami da parte dei clienti, a costi di sostituzione delle merci e persino a possibili azioni legali.

D’altra parte, il freddo estremo può essere altrettanto dannoso. Prodotti come bevande alcoliche, oli o altri liquidi possono congelarsi, causando danni irreparabili alle bottiglie o alle confezioni. Alcuni prodotti farmaceutici richiedono temperature controllate per mantenere la loro stabilità e l’efficacia. Se le temperature scendono troppo, l’efficacia dei farmaci potrebbe essere compromessa, mettendo a rischio la salute dei pazienti. Inoltre, l’esposizione a basse temperature può influire negativamente sulla consistenza, sulla struttura e sulla qualità dei prodotti, rendendoli inutilizzabili o non appetibili per i consumatori.

Qui entrano in gioco le coperte termiche per pallet. Queste coperte speciali offrono un isolamento superiore che protegge le merci dagli sbalzi di temperatura. L’isolamento termico fornito dalle coperte termiche garantisce una barriera affidabile tra le merci e l’ambiente esterno. Sono progettate per essere facili da assemblare e possono essere personalizzate per adattarsi alle dimensioni e alle esigenze specifiche dei pallet.

Grazie alle loro caratteristiche di isolamento, le coperte termiche per pallet proteggono le merci sia dal calore eccessivo che dal freddo intenso. Mantengono una temperatura costante all’interno dei pallet, evitando che le merci subiscano danni irreparabili. Le coperte termiche offrono un’eccellente protezione termica, riducendo al minimo l’impatto delle variazioni climatiche sulle merci durante il trasporto. Inoltre, sono impermeabili all’acqua e all’umidità, proteggendo le merci da eventuali fuoriuscite o condizioni atmosferiche avverse.

Oltre alla protezione termica, le coperte termiche per pallet offrono altri vantaggi significativi. Riducono i consumi energetici durante il trasporto, poiché richiedono meno l’uso di sistemi di riscaldamento o raffreddamento aggiuntivi. Questo si traduce in un risparmio di costi operativi per le aziende e in un impatto ambientale ridotto. Inoltre, le coperte termiche sono realizzate con materiali ecocompatibili, dimostrando un impegno per una logistica più sostenibile.

In conclusione, le coperte termiche per pallet sono una soluzione affidabile per proteggere le merci da rischi legati alle temperature estreme durante il trasporto. Siano esse esposte al caldo oppure al freddo, le merci possono contare sull’isolamento eccezionale offerto da queste coperte. Garantire la sicurezza e la qualità delle merci è fondamentale per il successo di qualsiasi attività commerciale. Investire in coperte termiche per pallet è un passo importante per proteggere le merci, ridurre i rischi e mantenere la fiducia dei clienti.

container al porto

Porti cinesi congestionati, compriamo prodotti europei!

Dopo il già duro colpo alle tariffe per il nolo dei container, la comparsa di altri casi di Covid-19 in Cina ha causato la chiusura parziale del terzo porto per container più trafficato del mondo: Ningbo nella regione di Zhejiang. La situazione sta peggiorando la congestione in altri importanti porti cinesi, poiché le navi si allontanano da Ningbo a causa dell’incertezza sulla durata delle misure di controllo del virus in città.

Nella vicina Shanghai e a Hong Kong, la congestione è di nuovo in aumento dopo essere diminuita grazie della riapertura del porto di Yantian a Shenzhen, chiuso a maggio per un focolaio separato. 

I principali porti per container stanno registrando un aumento della congestione in Asia.

Tabella dei porti con dati di congestione e variazione.
Fonte: Bloomberg, IHS Markit, Genscape
Nota: La congestione è definita come il numero di navi ancorate diviso per la somma di navi ancorate e ormeggiate. La variazione netta della congestione mostra la variazione della congestione attuale meno la congestione mediana da aprile ad agosto. “Navi”somma tutte le navi all’ancora, comprese quelle in transito.

Il terminal di Meishan al porto di Ningbo è stato chiuso dopo che un lavoratore portuale è stato infettato dalla variante delta del Covid-19. Il terminal rappresenta circa un quarto della capacità dell’intero porto. Se una riapertura graduale inizierà questa settimana (33^ 2021) per affrontare l’arretrato, potrebbe essere possibile una piena ripresa delle operazioni entro l’inizio di settembre.

Le più grandi compagnie di navigazione del mondo, tra cui AP Moller-Maersk A/S e CMA CGM SA, stanno saltando il porto di Ningbo dopo la chiusura. Le società preferiscono dirottare le spedizioni verso altri porti piuttosto che aspettare fuori Ningbo per un periodo di tempo sconosciuto mentre l’epidemia di Covid-19 continua.

Grafico a linee e barre su Covid-19 e navi in Cina.
Fonti: Bloomberg, IHS Markit, Genscape, John Hopkins University
Nota: dati da aprile ad agosto basati su 55 osservazioni del traffico portuale per navi portacontainer nell’area di ancoraggio condiviso al largo di Shanghai e Ningbo. Non tutti i giorni disponibili.

“Sappiamo che l’arretrato sta aumentando e la congestione sta peggiorando”, ha affermato Dawn Tiura, CEO dell’associazione del settore della logistica Sourcing Industry Group . “L’interruzione tra i porti è assolutamente correlata. Se stai acquistando merci che hanno origine o si spostano attraverso la Cina, devi aumentare i tempi di consegna o trovare un’altra fonte di approvvigionamento“.

Il settore delle spedizioni è stato afflitto da interruzioni quest’anno che hanno creato ritardi nelle catene di spedizione globali e portato le tariffe di trasporto a livelli record. I problemi hanno spaziato da una mega nave bloccata nel Canale di Suez a marzo a epidemie di virus nel sud-est asiatico e in Cina che riducono la produttività nei porti.

L’arretrato si è esteso attraverso l’Oceano Pacifico fino al porto di Long Beach a Los Angeles, dove più di 30 navi erano in attesa di entrare in porto per lo sbarco. Altrove nel sud-est asiatico, le navi ancorate al largo dei due maggiori porti del Vietnam sono salite a sei sopra la mediana.

“La maggior parte dei porti sta già subendo congestioni o ritardi, quindi qualsiasi volume aggiuntivo e non soddisfatto aumenterà la pressione”, ha affermato Heaney di Drewry.

Articolo di Kevin Varley e Ann Koh con l’assistenza di Yujing Liu

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Capacità di assorbimento dei sali igroscopici a base di cloruro di calcio e amido

Come vengono misurate le performance di assorbimento dei sali igroscopici a gel? Ecco alcuni dati interessanti delle misurazioni effettuate in un’apposita camera a temperatura ed umidità controllate.

AbsorGel® è sviluppato per catturare il vapore acqueo e legarlo in un gel, che non cola. Contiene CaCl₂ (cloruro di calcio) per l’assorbimento e un amido modificato per gelificare l’acqua.

Absortech fornisce la seguente dichiarazione di assorbimento:
In condizioni reali AbsorGel® assorbe fino al 250% del suo peso: 1 kg AbsorGel® assorbe 2,5 litri di acqua.
Nella camera climatica AbsorGel® può assorbire il 400% e oltre.
• Tipicamente, AbsorGel® assorbe circa 8-12 volte di più del peso equivalente di argilla e gel di silice.

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Prestazioni di AbsorGel® rispetto all’argilla/gel di silice nella camera climatica.
• AbsorGel® assorbe il 325% con prestazioni di circa 13 volte maggiori rispetto all’argilla o al gel di silice.
• In condizioni reali le prestazioni medie sono fino al 250%. Test effettuato su vari tipi di merce in varie condizioni.

assorbimento sali essiccanti a gel

Prestazioni di CaCl2 puro in camera climatica.
• Il livello di RH% (umidità relativa) ha un impatto significativo.
• Assorbimento del 500% a RH costante 90%, 830% a RH costante 95%…
Questi livelli non saranno raggiunti in condizioni reali.

la catena del freddo

Quali sono i rischi dell’interruzione della catena del freddo?

La catena del freddo è il percorso che un prodotto deperibile deve percorrere per giungere fino al consumatore finale integro. Per integro si intende che non vi devono essere alterazioni che portano all’impossibilità di utilizzo, per esempio per un farmaco o consumo per un alimento. La continuità della catena del freddo viene garantita dall’uso di mezzi, strumenti o ambienti idonei al mantenimento delle temperature consigliate dalla produzione fino al punto vendita; gli alimenti per esempio vanno conservati a temperature variabili: carni: +7°, burro: +6°, prodotti freschi: +5°, latte: +4°, pesce: +2° che sono refrigerati, i gelati a – 22° sono, invece, surgelati.

E’ molto importante che non vi siano durante il trasporto dei momenti in cui la merce resta esposta troppo a lungo a temperature superiori a quelle consigliate come ad esempio durante lo scarico della merce o durante le soste per più scarichi nell’arco di una giornata.

Il mantenimento delle temperature è necessario per rallentare il processo di proliferazione batterica di cui sono vittima gli alimenti. Esiste un batterio, il Bacillus Cereus, che si può trovare nella lattuga a foglia verde, la cui resistenza alle basse temperature è notevole, riesce a moltiplicarsi anche a 7 gradi.

Come garantire quindi che la catena del freddo venga rispettata a tutti gli effetti?

Non appena la merce lascia l’azienda produttrice per raggiungere la sua destinazione, percorre una serie di tappe intermedie di transito o stoccaggio, il trasporto tramite mezzi refrigerati è l’unica via per assicurarsi il mantenimento delle corrette temperature, durante il trasbordo la merce è esposta a momenti di variazione della temperatura, in questi casi la minaccia è dietro l’angolo: basta una variazione di temperatura persistente o una differenza di temperatura tra esterno e interno delle confezioni considerevole per creare la formazione di acqua nella confezione. La proliferazione batterica, oltre alla temperatura, è sensibile anche alla presenza di acqua, più acqua si forma, più vi è il rischio che ciò avvenga.

Una soluzione esiste: coperte termiche per pallet.

Consentono di mantiene la merce ad una temperatura decisamente ideale rispetto a quella esterna proteggendola. Le coperte termiche possono essere riutilizzate e possono essere dotate anche di aperture per prelevare singole confezioni dal pallet. Inoltre, essendo anche realizzate su misura, è possibile adattarle a qualunque tipologia di pallet. Sono dotate di fondo per permettere una chiusura ermetica.

La soluzione per la GDO. Le coperte termiche per roll container sono la soluzione ideale per spostare la merce mantenendo una corretta conservazione.

Bibliografia: Alimenti e Bevande (numero di Aprile 2020), Dizionario Internazionale della refrigerazione dell’IIF.Normative di riferimento: Regolamento CE n.178/2002 e  DL n.110 27/01/1992