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DANNI DA UMIDITÀ NELLE SPEDIZIONI: UN PROBLEMA DA NON SOTTOVALUTARE

Il commercio mondiale si affida fortemente al trasporto marittimo, come evidenziato dalla International Chamber of Shipping. Il trasporto marittimo è incaricato del trasferimento di circa il 90% dei beni globali. Tra questi, il trasporto in container prevale con una percentuale del 60%.

Vi sono, tuttavia, rischi notevoli nella conservazione e nel trasporto delle merci via mare. Uno dei principali è il danno da umidità, che minaccia i prodotti stoccati nei container o durante il viaggio. Trade Risk Guaranty rileva che il 10% delle spedizioni in container sono compromesse da danni legati all'umidità.

Ciò comporta che il 5% del commercio mondiale subisca perdite finanziarie a causa di danni da umidità durante il trasporto, con una conseguente perdita monetaria significativa, inclusa la perdita fisica di merci negli oceani. La copertura assicurativa per tali perdite è, sfortunatamente, rara.

Esploriamo in profondità la questione dei danni da umidità, un iceberg sommerso che minaccia il commercio globale, e scopriamo come una gestione efficace dell'umidità possa proteggere le spedizioni, garantendo la sicurezza finanziaria e preservando lo stato ottimale del carico prezioso.

Si potrebbe credere che l'infiltrazione di acqua marina in un container sia la causa principale dei danni da umidità. In realtà, questo è un fattore secondario. La vera minaccia è già all'interno del container: l'umidità presente nell'aria e nelle merci.

Variazioni di temperatura e umidità possono trasformare l'umidità in liquido, il quale può causare muffa, corrosione e altri danni materiali. Eccessive quantità di umidità possono portare al deterioramento degli alimenti, a guasti elettronici o al decadimento dei materiali da costruzione. Inoltre, la sola presenza di cattivi odori, anche in assenza di danni fisici, può essere sufficiente per il rifiuto di una spedizione. Il primo passo per tutelare le merci containerizzate è capire la natura e le cause dei danni da umidità.

L'acqua può essere dannosa in certe condizioni. L'umidità, sia come acqua liquida che come vapore, può danneggiare in vari modi le merci confinate in un container. In alcuni casi, basta poca umidità per provocare danni costosi. L’eccessiva umidità può causare il distacco delle etichette di imballaggio, complicando la manipolazione, l'ordinamento e la contabilizzazione delle scatole e dei loro contenuti.

danni da umidità container

Danni più gravi possono rendere le merci inutilizzabili. Materiali organici di qualsiasi tipo sono suscettibili a muffe e funghi. Da prodotti in legno a cibo a tessuti, l'umidità eccessiva favorisce lo sviluppo di funghi, in particolar modo in climi caldi.

Merci asciutte, come polveri o gusci, possono aggregarsi o compattarsi. Anche prodotti organici senza segni visibili di danni possono sviluppare odori sgradevoli.

Corrosione e ruggine possono danneggiare beni manifatturati, molti dei quali contengono componenti metallici. I danni possono essere estetici, come l'annerimento o la decolorazione del metallo, o più gravi, portando alla deformazione o al deterioramento del metallo stesso.

Il legno può deformarsi e indebolirsi per eccesso di umidità. Il rischio di danni non riguarda solamente il carico in sé, ma anche i materiali usati per il confezionamento e la protezione dei beni, che sono tipicamente a base di legno.

Immaginatevi scatole inzuppate in un garage dopo un temporale o un'inondazione: perdono robustezza e cedono, lasciando vulnerabile il contenuto a ulteriori danneggiamenti oltre all'umidità.

Le travi e rinforzi di legno, spesso utilizzati per stabilizzare merci fragili durante il trasporto, se compromessi dall'umidità, possono causare spostamenti e rotture dei beni. I rischi si estendono ai prodotti impilati su pallet di legno.

Il legno è presente anche nei materiali di imbottitura all'interno dei container, sia nei materiali morbidi che proteggono i cartoni sia all'interno degli stessi. Questi assorbono l'umidità, anche sotto forma di vapore. In base alle condizioni all'interno del container, tali materiali potrebbero non asciugarsi mai del tutto.

Valutando il rischio di danni da umidità per una spedizione, è essenziale considerare i rischi sia diretti che indiretti sul carico a causa dell'umidità presente nei materiali usati per l'imballaggio e la protezione.

Per comprendere l'entità dei danni che l'umidità in eccesso può causare all'interno di un container, è fondamentale considerare il comportamento dell'umidità stessa.

I container dovrebbero essere impermeabili, ma non ermetici. Ecco la distinzione critica:

Un container impermeabile salvaguarda il suo contenuto da spruzzi e pioggia, danni che possono verificarsi se il container non è stato sigillato correttamente. Un'ispezione accurata prima e dopo il carico può prevenire danni da fonti esterne d'acqua.

Il vero problema è il vapore umido nell'aria e nelle merci all'interno del container, che, data la non perfetta ermeticità del container, causa fluttuazioni di temperatura e RH (umidità relativa) interne. Questi cambiamenti sono i principali responsabili dei danni da umidità.

Variazioni nella RH di carico e aria possono causare fenomeni come la "pioggia nel container" e la "traspirazione del carico". Tali fenomeni si manifestano quando l'umidità già presente nel container viene attivata dai cambiamenti ambientali.

Per prevenire danni da umidità, occorre comprendere come l'umidità entra in un container. L'acqua può infiltrarsi attraverso:

- Spruzzi e pioggia

- Asciugatura non completa dopo la pulizia del container

- Introduzione accidentale durante il carico, come da stivali bagnati dei lavoratori

- Trasporto di prodotti agricoli imballati in ghiaccio o altri refrigeranti

La maggior parte dell'umidità interna si presenta sotto forma di vapore, che entra attraverso:

- Il legno usato per l'imballaggio o il supporto delle merci, come pallet e travi. Il legno naturalmente contiene umidità e alti livelli di essa aumentano il rischio di danni da umidità.

- Le merci trasportate, molte delle quali intrappolano umidità. Materiali organici, prodotti di carta e materiali da costruzione come piastrelle o cornici sono esempi.

- Umidità alta all'atto del carico, specie in porti umidi senza dock di carico climatizzati.

La "respirazione" del container, il movimento dell'aria tra interno ed esterno, può portare a un ulteriore ingresso di vapore umido durante il viaggio, specialmente con il cambiamento delle temperature.

Quando il container si raffredda e si riscalda, l'aria si muove portando con sé vapore umido e causando cambiamenti nella RH. Questo processo è amplificato dai cambi di clima durante la traversata.

Un RH superiore al 60 o 70% può iniziare a causare danni. La crescita di muffe può iniziare con un RH dell'80%, mentre alcuni metalli possono iniziare a corrodere con un RH del 70%.

Per mitigare i danni da umidità, è essenziale adottare misure preventive prima che il container sia sigillato.

La ventilazione del container può ridurre il fenomeno della pioggia interna, fornendo un'uscita per l'umidità accumulata. Rivestimenti o fodere possono impedire l'accumulo di umidità sulle superfici del container.

fodera-termica

Possono essere installati anche dispositivi di controllo dell'umidità all'interno del container, come deumidificatori o sali disidratanti: dispositivi assorbi umidità inseriti nelle scanalature dei container. Questi contengono sali igroscopici che assorbono l'umidità e la imprigionano creando un gel a base di amido.

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La modalità e il luogo di stoccaggio delle merci prima del carico influenzano la quantità di umidità che introdurranno nel container. Per esempio, pallet di legno esposti all'esterno assorbiranno umidità dall'aria circostante. Pertanto, è prudente misurare il contenuto di umidità del legno prima del carico per garantire che non superi il 15%, sopra il quale aumenta il rischio di crescita di muffe.

I datalogger sono strumenti preziosi che, pur non prevenendo i danni da umidità, registrano le condizioni ambientali all'interno del container durante il viaggio, fornendo informazioni utili per comprendere come si siano verificati tali danni.

La documentazione fornita dai datalogger può essere confrontata con i dati meteorologici e i log di spedizione per costruire un quadro dettagliato degli eventi, utile per risolvere questioni legate alla responsabilità assicurativa.

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È cruciale prendere sul serio la questione dell'umidità perché molti danni correlati non sono coperti dalle polizze assicurative tradizionali, che escludono rischi prevedibili e mitigabili come la condensa.

La responsabilità per i costi associati ai danni da umidità ricade quasi esclusivamente sul proprietario dei beni trasportati, pertanto è imperativo che gli spedizionieri adottino misure di prevenzione efficaci.

Un'azienda che implementa strategie di controllo dell'umidità si pone in una posizione di vantaggio competitivo, riducendo le perdite medie per spedizione e offrendo prezzi più competitivi rispetto a coloro che devono riflettere tali perdite nei prezzi al dettaglio.

In sintesi, una gestione accurata dell'umidità nei container non solo protegge il carico, ma sostiene anche la sostenibilità finanziaria e la fiducia dei clienti, consentendo alle aziende di operare con maggiore efficienza e affidabilità.

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Successo della spedizione transatlantica grazie alle nostre coperte termiche

Grafico TP STD
In un mondo globale dove la logistica e il trasporto di merci attraverso i continenti sono all'ordine del giorno, mantenere l'integrità del prodotto diventa una priorità assoluta, soprattutto quando si tratta di spedizioni che affrontano variazioni climatiche significative.

Siamo orgogliosi di condividere il successo di una recente spedizione che ha visto protagonisti i nostri prodotti THERMO PROTECTOR. Partita da Milano il 23 novembre, la spedizione è arrivata a destinazione in Nord America il 19 dicembre. Nonostante il viaggio attraverso diverse zone climatiche e l'esposizione a temperature che avrebbero potuto compromettere la qualità della merce, i nostri THERMO PROTECTOR hanno dimostrato la loro efficacia senza precedenti.

Grazie alla tecnologia avanzata delle nostre coperte termiche per pallet, abbiamo garantito che la temperatura della merce non scendesse mai sotto i 10°C, preservandola efficacemente dal freddo che avrebbe potuto danneggiarla durante il trasporto. Questo risultato non solo evidenzia l'efficienza e l'affidabilità delle nostre soluzioni termiche ma sottolinea anche l'importanza di investire in protezioni di qualità per garantire la sicurezza e l'integrità dei prodotti durante i trasporti a lunga distanza.

L'investimento nelle coperte termiche THERMO PROTECTOR si è rivelato una scelta vincente, assicurando tranquillità a noi e ai nostri clienti, consapevoli che la merce arriverà a destinazione nelle stesse condizioni in cui è partita.

Desideriamo ringraziare tutti i partner e i clienti che hanno riposto fiducia nelle nostre soluzioni. Continueremo a impegnarci per fornire prodotti innovativi che rispondano alle esigenze di un mercato globale sempre più esigente.

L’importanza delle fodere termiche per container nelle spedizioni di merci sensibili alle temperature

In un mondo in cui il trasporto di beni deperibili, elettronica di valore e prodotti farmaceutici è all’ordine del giorno, la protezione delle spedizioni è fondamentale per il successo di qualsiasi azienda. Perché dovresti considerare l’utilizzo di fodere termiche per container Thermo Protector? Scopriamo insieme i motivi.

Per prima cosa sono facili e veloci da montare in pochi e semplici passaggi, ecco un video dimostrativo:

Chiunque spedisca cibo, articoli floreali o altri beni deperibili comprende quanto sia cruciale evitare danni dovuti a temperature estreme. Perdere una spedizione a causa di un deterioramento facilmente evitabile è un errore costoso che nessuno dovrebbe commettere.

Ma non sono solo i prodotti deperibili a trarre vantaggio dalla fodera termica:

Articoli in Plastica:
La plastica può diventare fragile alle basse temperature, aumentando il rischio di rotture durante il trasporto.

Prodotti Elettronici:
Gli articoli elettronici, spesso costosi, non si conservano bene a temperature estreme.

Prodotti Farmaceutici:
Se la tua azienda spedisce prodotti farmaceutici, sai quanto sia vitale mantenere le condizioni di temperatura sotto controllo. Non ignorare le linee guida di temperatura, poiché il superamento degli intervalli consentiti può rendere i prodotti inefficaci o pericolosi.

Il Potere delle fodere termiche per container Thermo Protector
Come possono queste fodere termiche proteggere le tue spedizioni da temperature estreme, umidità e fluttuazioni di temperatura? Le fodere termiche sono progettate per offrire un isolamento affidabile indipendentemente dalle condizioni atmosferiche, grazie alla loro composizione.

Come sono fatte
Realizzate con una pellicola di alluminio metallizzato laminata su di uno strato in polietilene, queste fodere creano una barriera protettiva contro radiazioni, conduzione, convezione, congelamento e riscaldamento.

Protezione Garantita
Thermo Protector ti aiuta a proteggere le tue spedizioni di valore da temperature estreme e umidità eccessiva. Non rischiare di spedire merci senza protezione. Fai affidamento sulle fodere termiche per container per mantenere al sicuro le tue merci durante la spedizione.

Scegli la sicurezza e la tranquillità per le tue spedizioni. Investi in fodere termiche per container e proteggi i tuoi beni da qualsiasi condizione climatica avversa.

coperta termica standard

Proteggi le tue merci durante il trasporto: Scopri come le coperte termiche per pallet assicurano la sicurezza contro le estreme temperature!

Durante il trasporto delle merci, sia che si tratti di prodotti alimentari, farmaceutici o altre merci sensibili alle temperature, ci sono rischi significativi legati alle variazioni climatiche. Le temperature estreme, sia il caldo eccessivo che il freddo intenso, possono compromettere la qualità e l’integrità dei prodotti, portando a perdite finanziarie e danni all’immagine del marchio. Ecco perché le coperte termiche per pallet sono diventate una soluzione fondamentale per proteggere le merci da queste minacce.

Quando le merci vengono esposte a temperature elevate, come durante il trasporto in estate o in regioni calde, possono verificarsi una serie di problemi. Ad esempio, i prodotti alimentari possono subire deterioramento o degradazione, perdendo freschezza, valore nutrizionale e sapore. I farmaci possono perdere la loro efficacia e i prodotti chimici possono subire alterazioni chimiche indesiderate. Inoltre, il calore può causare la proliferazione di batteri e microorganismi, aumentando il rischio di contaminazione. Tutto ciò può portare a reclami da parte dei clienti, a costi di sostituzione delle merci e persino a possibili azioni legali.

D’altra parte, il freddo estremo può essere altrettanto dannoso. Prodotti come bevande alcoliche, oli o altri liquidi possono congelarsi, causando danni irreparabili alle bottiglie o alle confezioni. Alcuni prodotti farmaceutici richiedono temperature controllate per mantenere la loro stabilità e l’efficacia. Se le temperature scendono troppo, l’efficacia dei farmaci potrebbe essere compromessa, mettendo a rischio la salute dei pazienti. Inoltre, l’esposizione a basse temperature può influire negativamente sulla consistenza, sulla struttura e sulla qualità dei prodotti, rendendoli inutilizzabili o non appetibili per i consumatori.

Qui entrano in gioco le coperte termiche per pallet. Queste coperte speciali offrono un isolamento superiore che protegge le merci dagli sbalzi di temperatura. L’isolamento termico fornito dalle coperte termiche garantisce una barriera affidabile tra le merci e l’ambiente esterno. Sono progettate per essere facili da assemblare e possono essere personalizzate per adattarsi alle dimensioni e alle esigenze specifiche dei pallet.

Grazie alle loro caratteristiche di isolamento, le coperte termiche per pallet proteggono le merci sia dal calore eccessivo che dal freddo intenso. Mantengono una temperatura costante all’interno dei pallet, evitando che le merci subiscano danni irreparabili. Le coperte termiche offrono un’eccellente protezione termica, riducendo al minimo l’impatto delle variazioni climatiche sulle merci durante il trasporto. Inoltre, sono impermeabili all’acqua e all’umidità, proteggendo le merci da eventuali fuoriuscite o condizioni atmosferiche avverse.

Oltre alla protezione termica, le coperte termiche per pallet offrono altri vantaggi significativi. Riducono i consumi energetici durante il trasporto, poiché richiedono meno l’uso di sistemi di riscaldamento o raffreddamento aggiuntivi. Questo si traduce in un risparmio di costi operativi per le aziende e in un impatto ambientale ridotto. Inoltre, le coperte termiche sono realizzate con materiali ecocompatibili, dimostrando un impegno per una logistica più sostenibile.

In conclusione, le coperte termiche per pallet sono una soluzione affidabile per proteggere le merci da rischi legati alle temperature estreme durante il trasporto. Siano esse esposte al caldo oppure al freddo, le merci possono contare sull’isolamento eccezionale offerto da queste coperte. Garantire la sicurezza e la qualità delle merci è fondamentale per il successo di qualsiasi attività commerciale. Investire in coperte termiche per pallet è un passo importante per proteggere le merci, ridurre i rischi e mantenere la fiducia dei clienti.

container al porto

Porti cinesi congestionati, compriamo prodotti europei!

Dopo il già duro colpo alle tariffe per il nolo dei container, la comparsa di altri casi di Covid-19 in Cina ha causato la chiusura parziale del terzo porto per container più trafficato del mondo: Ningbo nella regione di Zhejiang. La situazione sta peggiorando la congestione in altri importanti porti cinesi, poiché le navi si allontanano da Ningbo a causa dell’incertezza sulla durata delle misure di controllo del virus in città.

Nella vicina Shanghai e a Hong Kong, la congestione è di nuovo in aumento dopo essere diminuita grazie della riapertura del porto di Yantian a Shenzhen, chiuso a maggio per un focolaio separato. 

I principali porti per container stanno registrando un aumento della congestione in Asia.

Fonte: Bloomberg, IHS Markit, Genscape
Nota: La congestione è definita come il numero di navi ancorate diviso per la somma di navi ancorate e ormeggiate. La variazione netta della congestione mostra la variazione della congestione attuale meno la congestione mediana da aprile ad agosto. “Navi”somma tutte le navi all’ancora, comprese quelle in transito.

Il terminal di Meishan al porto di Ningbo è stato chiuso dopo che un lavoratore portuale è stato infettato dalla variante delta del Covid-19. Il terminal rappresenta circa un quarto della capacità dell’intero porto. Se una riapertura graduale inizierà questa settimana (33^ 2021) per affrontare l’arretrato, potrebbe essere possibile una piena ripresa delle operazioni entro l’inizio di settembre.

Le più grandi compagnie di navigazione del mondo, tra cui AP Moller-Maersk A/S e CMA CGM SA, stanno saltando il porto di Ningbo dopo la chiusura. Le società preferiscono dirottare le spedizioni verso altri porti piuttosto che aspettare fuori Ningbo per un periodo di tempo sconosciuto mentre l’epidemia di Covid-19 continua.

Fonti: Bloomberg, IHS Markit, Genscape, John Hopkins University
Nota: dati da aprile ad agosto basati su 55 osservazioni del traffico portuale per navi portacontainer nell’area di ancoraggio condiviso al largo di Shanghai e Ningbo. Non tutti i giorni disponibili.

“Sappiamo che l’arretrato sta aumentando e la congestione sta peggiorando”, ha affermato Dawn Tiura, CEO dell’associazione del settore della logistica Sourcing Industry Group . “L’interruzione tra i porti è assolutamente correlata. Se stai acquistando merci che hanno origine o si spostano attraverso la Cina, devi aumentare i tempi di consegna o trovare un’altra fonte di approvvigionamento“.

Il settore delle spedizioni è stato afflitto da interruzioni quest’anno che hanno creato ritardi nelle catene di spedizione globali e portato le tariffe di trasporto a livelli record. I problemi hanno spaziato da una mega nave bloccata nel Canale di Suez a marzo a epidemie di virus nel sud-est asiatico e in Cina che riducono la produttività nei porti.

L’arretrato si è esteso attraverso l’Oceano Pacifico fino al porto di Long Beach a Los Angeles, dove più di 30 navi erano in attesa di entrare in porto per lo sbarco. Altrove nel sud-est asiatico, le navi ancorate al largo dei due maggiori porti del Vietnam sono salite a sei sopra la mediana.

“La maggior parte dei porti sta già subendo congestioni o ritardi, quindi qualsiasi volume aggiuntivo e non soddisfatto aumenterà la pressione”, ha affermato Heaney di Drewry.

Articolo di Kevin Varley e Ann Koh con l’assistenza di Yujing Liu

Articolo originale parzialmente riscritto. Fonte Bloomberg

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Capacità di assorbimento dei sali igroscopici a base di cloruro di calcio e amido

Come vengono misurate le performance di assorbimento dei sali igroscopici a gel? Ecco alcuni dati interessanti delle misurazioni effettuate in un’apposita camera a temperatura ed umidità controllate.

AbsorGel® è sviluppato per catturare il vapore acqueo e legarlo in un gel, che non cola. Contiene CaCl₂ (cloruro di calcio) per l’assorbimento e un amido modificato per gelificare l’acqua.

Absortech fornisce la seguente dichiarazione di assorbimento:
In condizioni reali AbsorGel® assorbe fino al 250% del suo peso: 1 kg AbsorGel® assorbe 2,5 litri di acqua.
Nella camera climatica AbsorGel® può assorbire il 400% e oltre.
• Tipicamente, AbsorGel® assorbe circa 8-12 volte di più del peso equivalente di argilla e gel di silice.

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Prestazioni di AbsorGel® rispetto all’argilla/gel di silice nella camera climatica.
• AbsorGel® assorbe il 325% con prestazioni di circa 13 volte maggiori rispetto all’argilla o al gel di silice.
• In condizioni reali le prestazioni medie sono fino al 250%. Test effettuato su vari tipi di merce in varie condizioni.

assorbimento sali essiccanti a gel

Prestazioni di CaCl2 puro in camera climatica.
• Il livello di RH% (umidità relativa) ha un impatto significativo.
• Assorbimento del 500% a RH costante 90%, 830% a RH costante 95%…
Questi livelli non saranno raggiunti in condizioni reali.

la catena del freddo

Quali sono i rischi dell’interruzione della catena del freddo?

La catena del freddo è il percorso che un prodotto deperibile deve percorrere per giungere fino al consumatore finale integro. Per integro si intende che non vi devono essere alterazioni che portano all’impossibilità di utilizzo, per esempio per un farmaco o consumo per un alimento. La continuità della catena del freddo viene garantita dall’uso di mezzi, strumenti o ambienti idonei al mantenimento delle temperature consigliate dalla produzione fino al punto vendita; gli alimenti per esempio vanno conservati a temperature variabili: carni: +7°, burro: +6°, prodotti freschi: +5°, latte: +4°, pesce: +2° che sono refrigerati, i gelati a – 22° sono, invece, surgelati.

E’ molto importante che non vi siano durante il trasporto dei momenti in cui la merce resta esposta troppo a lungo a temperature superiori a quelle consigliate come ad esempio durante lo scarico della merce o durante le soste per più scarichi nell’arco di una giornata.

Il mantenimento delle temperature è necessario per rallentare il processo di proliferazione batterica di cui sono vittima gli alimenti. Esiste un batterio, il Bacillus Cereus, che si può trovare nella lattuga a foglia verde, la cui resistenza alle basse temperature è notevole, riesce a moltiplicarsi anche a 7 gradi.

Come garantire quindi che la catena del freddo venga rispettata a tutti gli effetti?

Non appena la merce lascia l’azienda produttrice per raggiungere la sua destinazione, percorre una serie di tappe intermedie di transito o stoccaggio, il trasporto tramite mezzi refrigerati è l’unica via per assicurarsi il mantenimento delle corrette temperature, durante il trasbordo la merce è esposta a momenti di variazione della temperatura, in questi casi la minaccia è dietro l’angolo: basta una variazione di temperatura persistente o una differenza di temperatura tra esterno e interno delle confezioni considerevole per creare la formazione di acqua nella confezione. La proliferazione batterica, oltre alla temperatura, è sensibile anche alla presenza di acqua, più acqua si forma, più vi è il rischio che ciò avvenga.

Una soluzione esiste: coperte termiche per pallet.

Consentono di mantiene la merce ad una temperatura decisamente ideale rispetto a quella esterna proteggendola. Le coperte termiche possono essere riutilizzate e possono essere dotate anche di aperture per prelevare singole confezioni dal pallet. Inoltre, essendo anche realizzate su misura, è possibile adattarle a qualunque tipologia di pallet. Sono dotate di fondo per permettere una chiusura ermetica.

La soluzione per la GDO. Le coperte termiche per roll container sono la soluzione ideale per spostare la merce mantenendo una corretta conservazione.

Bibliografia: Alimenti e Bevande (numero di Aprile 2020), Dizionario Internazionale della refrigerazione dell’IIF.Normative di riferimento: Regolamento CE n.178/2002 e  DL n.110 27/01/1992

disseccanti contro ossidazione

Sali igroscopici per metalli, una valida alternativa all’uso dei VCI anticorrosione nell’export di ricambi auto. Più efficaci, economici ed ecologici.

sali igroscopici per metalli, una valida alternativa all’uso dei VCI anticorrosione nell’export di ricambi auto. Più efficaci, economici ed ecologici.

Il mercato mondiale del settore automotive nel mondo ha generato 330 miliardi di Euro nel 2019, lItalia, che si piazza in ottava posizione, ha generato un export pari a 21,97 miliardi di Euro.

Per preservare i materiali da eventuali danni da corrosione, vengono utilizzate metodologie di packaging che spesso consistono in cartone, plastica, silica gel o argilla e VCI (dall’inglese Volatile Corrosion Inhibitor) come olii protettivi o carta trattata chimicamente.

Malgrado l’uso di parecchi materiali per l’imballo, il danno da corrosione colpisce ogni anno dall’1 al 5% del valore delle merci, una cifra considerevole.

Il processo corrosivo si innesca nel momento in cui l’aria presente all’interno della confezione, a causa di un repentino cambio di temperatura, condensa e precipita sotto forma di acqua. L’acqua si deposita sulla parte metallica e ne causa la formazione di residui che tendono ad ossidare. Grazie al cartone si evitano eccessi di umidità, il cartone è un catalizzatore e tende ad attirare l’umidità; grazie ai disseccanti come silica o argilla, l’eccesso di umidità viene assorbito, grazie ai VCI si evita la corrosione; ultimo elemento la plastica, grazie ad essa si sigilla il prodotto evitando eventuale accesso di aria che può innescare il processo più volte durante il tragitto della merce.

La corrosione inizia quando la percentuale di umidità relativa raggiunge il 65%, grazie a tutti i dispositivi sopraccitati la si riesce a tenere al di sotto di tale percentuale, ma c’è un modo per tenere l’umidità relativa intorno al 20/30% per tutto il tragitto.

Absortech, leader mondiale nella produzione di sali igroscopici a base di cloruro di calcio ed amido, ha effettuato un test presso un suo cliente, esportatore di parti per auto, sostituendo cartone e VCI e misurandone l’efficienza tramite dei dispositivi elettronici durante tutto il tragitto della merce.

Il test è stato effettuato su differenti rotte con differenti tipologie di packaging, differenti modalità di trasporto e differenti transiti e soste. Il risultato finale è che, riducendo la quantità di cartone usata, eliminando i VCI ed utilizzando della plastica che isoli il prodotto assieme a dei sali essiccanti Absortech, è stato possibile mantenere una soglia elevatissima di sicurezza, in termini di umidità relativa pari al 20/30% su tutte le tipologie di test.

Grazie all’introduzione dei disseccanti molto efficienti della Absortech (assorbono umidità sotto forma di acqua fino al 250% del loro peso) è stato possibile ridurre notevolmente i costi e l’impatto sull’ambiente.

Nello specifico sono stati recuperati costi dal tempo di confezionamento, dalla rimozione dei VCI, dall’uso di film meno spessi pari ad un totale del 64%, ultimo fattore, non meno importante, molta meno spazzatura nell’ambiente.

In un momento storico in cui molte aziende si stanno impegnando per ridurre il loro impatto sull’ambiente, è ora di fare la nostra parte!

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Linee guida per un corretto riempimento dei container per il trasporto marittimo

Con la circolare n. 1497 del 16/12/2014, l’International Maritime Organization ha dettato le linee guida per il corretto riempimento dei container destinati al trasporto marittimo.

Alcuni punti sono estremamente importanti per evitare danni al carico, non solo a quello dentro il singolo container, ma addirittura quello che il singolo container, con una reazione a catena, potrebbe provocare all’intero carico della nave cargo.

La circolare di sofferma su alcuni punti importanti: le procedure corrette per bloccare le merci sul bancale che a loro volta vanno bloccati adeguatamente all’interno del container e l’inadeguatezza o l’assenza di sistemi di controllo dell’umidità nei container che può provocare il crollo del carico all’interno del container e pregiudicarne la stabilità.

Queste procedure sono fondamentali per evitare danni e di conseguenza incorrere in responsabilità per risarcimenti o lunghi e complessi processi per determinarle.

Ma chi è responsabile dei danni? Chiaramente il tipo di Incoterms a cui si fa riferimento durante la vendita, determina la responsabilità in capo al venditore, di seguito le tipologie:

Gruppo E: EXW (termine che individua le minori obbligazioni in campo al venditore)

Gruppo F: FCA – FAS – FOB (trasporto principale a carico del compratore)

Gruppo C: CPT – CIP – CFR – CIF (il venditore paga il trasporto ma il rischio è del compratore)

Gruppo D: DAP – DPU – DDP (il venditore consegna a destino. Trasporto e rischi a suo carico)

FISSAGGIO DELLE MERCI CON AIR BAG

Un corretto fissaggio delle merci può avvenire tramite l’intervento sulla stabilità delle confezioni sul bancale attraverso l’ausilio di dispositivi che evitano lo scivolamento delle stesse: collanti, interfalde antiscivolo, angolari. Successivamente si deve intervenire sulla stabilità dell’intero carico nel container bloccandoli con l’ausilio di cinghie, barre o air bag (dunnage bags: cuscini fermacarico gonfiati con aria).

L’allegato 4 della circolare 1497 è ricco di dettagli su come bloccare i bancali anche con l’uso di air bag. Da tenere in considerazione il tipo più adatto di air bag per effettuare una procedura corretta.

Esistono air bag di varie forme e dimensioni, rivestiti con materiali differenti: carta, PE, PP (rafia) e appartenenti a varie classi di livello.

Tipo di airbagLivello 1Livello 2Livello 3Livello 4
Portata max 20 tons34 tons72 tons92 tons
Pressione max0,2 bar0,35 bar0,55 bar0,68 bar
Tipo di trasportoCamion Intermodale
Nave cargo
Camion Intermodale
Nave cargo
Treno NaveTreno Nave

La differenza enorme nella portata massima è sempre il massimo spazio che devono colmare, chiaramente, maggiore è lo spazio da colmare maggiore è lo stress che subiscono le saldature dei materiali alle estremità dell’air bag, quindi un air bag di livello 1 della misura di 100cm per 120cm gonfiato per colmare uno spazio di 10cm ha una portata di 10 tonnellate, il doppio di quanto avrebbe un air bag di livello superiore, della stessa misura, ma gonfiato fino a colmare uno spazio di 45 cm.

La scelta del corretto air bag è determinata da fattori quali: peso e altezza dei bancali, tipologia di carico, tragitto, schema di carico.

Ci sono fattori da considerare nel tragitto, per esempio se la merce parte dall’Italia con destinazione Bogotà, l’altitudine modificherà la pressione dell’aria all’interno dell’air bag aumentandone la pressione all’arrivo, quindi meglio non gonfiarlo troppo. Un viaggio tra Italia e Russia in condizioni di estremo freddo, invece, può comportare un abbassamento della pressione, quindi meglio gonfiarlo un po’ di più.

Un discorso a parte meritano i materiali che costituiscono l’air bag. La carta che apparentemente può sembrare meno resistente è, in realtà, più resistente sia del Polietilene che del Polipropilene in quanto gode di una maggiore elasticità quando si tratta di carta di fibra nobile e non riciclata. Speciali trattamenti, inoltre, rendono la carta resistente all’acqua e antiscivolo, caratteristica questa di cui sono privi gli ari bag in PE e PP. Una volta posizionato un air bag in carta, anche se gonfiato poco, risulta difficile riposizionarlo per via delle sue enormi qualità antiscivolo che gli impediscono di essere sfilato dall’alloggiamento in cui è stato inserito.

Punto debole dell’Air bag sono sempre le saldature o cuciture alle estremità, e la saldatura della valvola. Un buon sistema di applicazione della valvola e una buona valvola non consentiranno mai all’air bag di sgonfiarsi durante il lungo viaggio che dovrà compiere, così come una corretta chiusura delle estremità.

Da dei test condotti da alcuni produttori si evince che gli air bag in carta, realizzati secondo degli standard di eccellenza, resistono a pressioni molto superiori rispetto agli air bag in plastica in generale: PE e PP.

SISTEMI DI CONTROLLO DELL’UMIDITA’

Nell’allegato 3 della circolare 1497, si vanno a dettagliare i danni provocati dall’umidità presente del container che, una volta raggiunto il punto di rugiada, diventa acqua e si deposita in tutti quei catalizzatori presenti nel container generando problemi di corrosione, muffa, putrefazione, fermentazione, rottura degli imballaggi di cartone, perdite, macchie, reazioni chimiche inclusi auto riscaldamento, gassificazione e autoaccensione. Generalmente è il carico stesso ad avere una carica di umidità variabile generata da rinforzi in legno, pallet, imballaggi porosi e umidità introdotti dall’imballaggio della merce nel container durante la pioggia o la neve o l’imballaggio in condizioni atmosferiche di elevata umidità e alta temperatura. È quindi della massima importanza controllare il contenuto di umidità del carico da imballare, tenendo conto dei prevedibili impatti climatici del trasporto previsto.

Un piccolo esempio può essere d’aiuto: Caricare la metà esatta del volume di un container da 20’ in una giornata di pioggia estiva con 20° ed un’umidità del 90%, può portare a generare un quarto di litro di acqua che si deposita sulla merce quando la temperatura scende a 18° all’interno del container, ma se la temperatura dentro il container dovesse aumentare fino a 30°, si arriverebbe ad avere quasi mezzo litro di acqua. L’alternanza del ciclo giorno/notte, i cambi di temperatura e di emisfero durante tutto il tragitto della merce, portano a continui processi di condensazione.

Grazie ai sali essiccanti o sali disidratanti è possibile fare in modo che l’acqua nell’aria vanga intrappolata interrompendo il processo.

Esistono differenti materiali assorbenti per l’umidità in eccesso: argilla, silica gel, cloruro di calcio, cloruro di calcio e amido. La loro capacità di assorbimento è la seguente:

Argilla: 20 % circa
Silica gel: 25% circa
Cloruro di calcio: 150% circa
Cloruro di calcio e amido: 250% circa

Come si può notare dalla percentuale di assorbimento dei vari tipi di disseccanti, cloruro di calcio mischiato ad amido è il migliore catalizzatore dell’umidità presente nell’aria; una volta catturata l’umidità, grazie al cloruro di calcio, essa viene tramutata in gel dell’amido.

Silica gel e argilla sono materiali porosi che tendono a loro volta, in alcune condizioni, a rilasciare l’umidità intrappolata precedentemente.

Per concludere vi raccomando di non dimenticare di chiudere le bocchette dell’areazione del container per evitare che ulteriore umidità possa entrare dall’esterno.

cosa succede al vino durante il trasporto in container

Cosa succede al vino durante il trasporto in container?

Ormai è risaputo che l’export agroalimentare traina l’economia italiana da diversi anni, uno tra i settori più rilevanti è quello del vino, che, a dire il vero, è sempre stato il protagonista sul panorama mondiale; le aziende italiane hanno esportato la bellezza di 21,5 milioni di ettolitri di vino nel 2019 (fonte inumeridelvino.it).

Spedire vino all’estero non è sempre privo di imprevisti; il trasporto, soprattutto via mare e in special modo tra un emisfero e l’altro, oppure tra località miti e destinazioni molto calde o molto fredde, può causare danni irreversibili. Spesso può capitare che il danno sia palese sin dalla ricezione della merce con inevitabili contestazioni, altre volte il danno si può presentare all’apertura delle bottiglie con evidenti alterazioni organolettiche che ne pregiudicano il sapore.

Cosa succede esattamente durante il trasporto?

La temperatura esterna al container può variare in base a molti fattori: stagione, clima, alternanza giorno/notte. La temperatura interna del container può variare in base alla posizione sulla nave cargo, ma la temperatura nel container può variare anche al suo interno: in basso vicino al pavimento, in alto vicino al soffitto.

In base a questi fattori è stato dimostrato che la temperatura interna può essere anche di 30 gradi superiore a quella esterna e che, a causa dell’irraggiamento diretto di un container, la temperatura interna nella parte superiore dello stesso, può addirittura raggiungere i 75 gradi.

Nel caso in cui si è scampati ai rischi del trasporto, però, si può incappare in quelli dello stazionamento, altrettanto deleteri.

Che conseguenze ha tutto ciò sul vino?

Sottoporre il vino a temperature elevate porta necessariamente ad una “variazione negativa della qualità complessiva del vino, che non risulta più conforme alle attese dell’acquirente o del consumatore finale”, sottolinea la D.ssa Alessandra Biondi Bartolini Agronoma e Giornalista Freelance nel suo articolo pubblicato su Mille Vigne nel 2013, aggiungendo che “I vini sottoposti a temperature estreme per periodi più o meno prolungati, vanno incontro ad alterazione del loro profilo organolettico, dovute a variazioni delle loro caratteristiche fisiche e chimiche. Il vino e i gas contenuti nello spazio di testa vanno incontro a fenomeni di dilatazione e la confezione (bottiglia, tappo e capsula) è sottoposta a continue sollecitazioni fisiche. I fenomeni osservabili, oltre talvolta alla rottura delle bottiglie, sono la fuoriuscita parziale o totale dei tappi, il sollevamento delle capsule e la colatura del vino lungo le pareti del tappo. Le reazioni di invecchiamento, soprattutto quelle legate all’evoluzione ossidativa, subiscono una rapida accelerazione. L’anidride solforosa presente al momento dell’imbottigliamento viene rapidamente consumata e i vini si trovano privi di protezione anche a fronte di un maggiore ingresso di ossigeno dai tappi, sottoposti con il liquido ad un’alternanza di fasi di espansione e costrizione che determinano un richiamo di gas dall’esterno. La conseguenza più evidente di questo invecchiamento ossidativo accelerato è riscontrabile nella variazione di colore, con un aumento dell’intensità colorante nei vini bianchi e delle tonalità del rosso mattone nei vini rossi. Nelle condizioni peggiori, e qualora i vini non siano stati sottoposti a processi di stabilizzazione adeguati, l’esposizione alle temperature estreme può essere causa di una diminuzione del contenuto in anidride carbonica nei vini frizzanti o spumanti, in una rifermentazione in bottiglia o nella formazione di precipitati proteici o di tartrati nel caso delle basse temperature.

La soluzione a tutto questo?

Una soluzione esiste ed è alla portata di tutti, sia per coloro che esportano interi container che per coloro che spediscono in collettame: fodere termiche per container e coperte termiche per pallet.

Entrambe le soluzioni consentono di mantiene il carico ad una temperatura decisamente ideale rispetto a quella esterna proteggendo i sapori e le strutture chimiche del vino. Grazie all’utilizzo di un datalogger (dispositivo elettronico che tiene traccia, in tempo reale, della temperatura della merce durante il trasporto) è anche possibile verificare, all’arrivo della merce, a che temperatura è stata sottoposta, comprovando un corretto trasporto ed attribuendo eventuali responsabilità per danni ad essa arrecati.

Ringrazio la D.ssa Alessandra Biondi Bartolini per le interessanti informazioni che ha saputo trasmettere a tutti noi con il suo articolo. Vi invito alla lettura dell’articolo originale e di molte altre utili informazioni che potrete trovare sul sito della rivista Millevigne: https://www.millevigne.it